
Canate è una frazione di Marsiglia, località del comune di Davagna. Siamo nell’entroterra ligure alle spalle di Genova in un luogo abbandonato ormai da molti anni. Veniva tramandato, fino a non molti anni fa dai nonni ai nipoti, che il primo nucleo abitato fosse stato fondato da saraceni in fuga dalla costa e questo spiegherebbe il fatto che non abbia neanche una minuscola chiesetta e che effettivamente qualche discendente avesse dei tratti somatici orientali.
E’ situato in un piccolo pianoro soleggiato a 550m circa nei pressi dei monti Lago e Alpesisa (989m), lungo l’Alta Via dei Monti Liguri e nelle sue vicinanze scorre il Rio Canate che va ad alimentare le acque un tempo incanalate nell’acquedotto storico di Genova ed oggi utilizzate dall’ente di distribuzione dell’acqua di Genova.
UN PO’ DI STORIA
Non è mai stato raggiunto da una strada carrozzabile e le case furono allacciate alla linea elettrica intorno al 1930. Stupiscono alcune case costruite con particolare cura e con materiali di una certa qualità data la posizione non molto accessibile. Infatti la via più breve, per raggiungere la strada carrozzabile nella periferia di Genova, passava un tempo per un sentiero denominato “dei mille scalini”, oggi frequentato dagli escursionisti.
Molti abitanti lavoravano nel porto di Genova e ogni giorno erano costretti ad affrontare quattro ore di cammino per andare e tornare. Molti potevano contare su una rendita e quindi permettersi qualche piccola comodità affrontando il viaggio a dorso dei muli. Il terreno esposto al sole permetteva lo sviluppo della vite che gli abitanti coltivavano su diverse fasce. Ancora oggi lungo il percorso si possono trovare damigiane, botti di legno e attrezzi per la produzione del vino. Il borgo aveva anche un forno, una classe elementare e ogni famiglia aveva due o più mucche.
Durante la seconda guerra mondiale Canate, per le sue caratteristiche d’inaccessibilità, attirò molte persone in cerca di riparo, ma ben presto divenne teatro di rappresaglie e fu incendiato dalle barbarie nazifasciste. Alla fine degli anni quaranta era abitato da una trentina di famiglie per un totale di circa 150 persone, mentre nel 1951 i residenti erano 96. È stato abbandonato dagli ultimi abitanti alla fine degli anni 50 proprio quando Marsiglia, raggiungibile a piedi nel bosco, venne collegata dalla strada asfaltata e dalla linea del trasporto pubblico. Oggi il villaggio è popolato da due abitanti e da alcuni gruppi saltuari che stanno contribuendo a mantenere viva questa perla d’Appennino.
COME ARRIVARE
Si prende l’autostrada A7 e si esce al casello di Genova est. Si procede sino a incontrare la statale e si svolta a sinistra superando i parcheggi. Proseguiamo sul lungo Bisagno d’Istria con il torrente a sinistra. Dall’altra parte del fiume è visibile il famoso cimitero di Staglieno. Superiamo i quartieri di Molassana e San Gottardo e nei pressi di Prato oltrepassiamo una rotonda. Attraversato un tunnel la strada si restringe e s’insinua nella vallata. Poco dopo la frazione di Cavassolo occorre prendere il bivio a sinistra per Davagna. Giunti ad un bivio occorre girare a sinistra per Marsiglia. Superata la località di Calvari voltiamo ancora a sinistra per giungere a Marsiglia dove si parcheggia l’auto.
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