
Il percorso che porta a Monesteroli è di tipo Escursionistico Esperto. Richiede un discreto allenamento e non è cosigliato a chi soffre di vertigini. È importante consultare il portale delle Cinque Terre prima di partire in quanto il territorio è soggetto spesso a movimenti franosi.
Arriviamo in auto nel paese di Biassa, oltrepassiamo il centro e dopo alcuni tornanti parcheggiamo in uno slargo chiamato Colle del Telegrafo, crocevia di numerosi sentieri. Guardando il mare prendiamo il percorso 4a sulla sinistra in direzione Campiglia. La strada inizia in piano fino ad arrivare nei pressi di un’area attrezzata all’interno di una palestra verde dove è presente un percorso fitness. Ci troviamo di fronte alla Chiesa di Sant’Antonio e prendiamo il bivio sulla destra. Subito inizia la discesa che presto si trasformerà in una dura scalinata. È l’antica mulattiera che un tempo veniva percorsa dai vignaioli di Biassa che si recavano nei poderi di Schiara e Monesteroli. Giunti in prossimità di un tornante a gomito ignoriamo la deviazione sulla sinistra per Schiara e proseguiamo verso il secondo tornante dove sulla destra troviamo la deviazione per Monesteroli segnalata da un cartello in legno.
Da qui passeggiando in leggera discesa inizia la grande attesa. Come essere a bordo delle Montagne Russe negli attimi che precedono la paurosa discesa. Siamo di fronte all’incredibile scalinata. E’ la vertigine che ti avvolge, nient’altro. Il cuore si ferma e di fronte a te il vuoto, pronti a spiccare il volo nella scalinata della Gaetaoa che raggiunge il mare. Solo l’azzurro intorno, serve concentrarsi, non è concesso sbagliare. E’ un’opera d’amore scolpire 1910 sul gradino, le proprie iniziali poco più avanti, una lapide a 700 passi dalla salvezza di un uomo bambino del 1915. Non c’è il tempo di pensare.. se casco?
CURIOSITÀ
In alcuni punti la pendenza della scalinata sfiora l’80% e da qui si può quasi immaginare di raggiungere in tuffo lo scoglio del Montonaio che fa da baluardo ad una sorgente d’acqua dolce. Ci sono delle pompe elettriche alimentate a pannelli solari per portare l’acqua alle case, i serbatoi sono pieni. A volte l’acqua c’è.. altre no.. Il nome potrebbe avere origine da alcuni monaci che trascorsero il loro eremitaggio da queste parti, oppure da Menesteo, il mitico Ulisse, che, ritornando dalla guerra di Troia, ebbe modo di sbattere i denti anche sulle nostre coste.
Dal piccolo nucleo di case, privo di una chiesa, è possibile scendere al mare attraverso una proprietà privata all’uscita della galleria dei Buggi oppure prendendo una deviazione a sinistra dopo l’ultimo edificio.
Sulla via del ritorno, percorrendo lo stesso sentiero in salita, si nota una strana roccia. É chiaramente lavorata dall’uomo e probabilmente risale al neolitico. Si tratta del monolito di Tramonti sul quale, proprio per evitarne il significato pagano, qualcuno in tempi remoti piantò una croce. Di fronte a questo improvvisato altare c’è un muretto a secco che fungeva da posa per i contadini che portavano in spalla le corbe d’uva e altri pesi. Sotto al muretto un piccolo rifugio, utile in caso di pioggia.
Miliardi di parole non descrivono la magia di un luogo unico al mondo, solo con i propri occhi e i nostri cuori potremmo vivere la storia di un paese come Monesteroli.
Vengono le vertigini guardando le foto. Deve essere un’esperienza unica