
Situato nel comune di Carrara a pochi passi dalla riviera toscana, Colonnata è il borgo simbolo del territorio e della sua incredibile ricchezza, il marmo. E’ un paese ricco di storia e di persone povere. Infatti le attività per estrarre ed esportare la grande risorsa locale, come venne stabilito fin dalle prime estrazioni di marmo, non contribuiscono affatto ad arricchire il territorio. La duchessa di Massa-Carrara, proprietaria della città nel 1700, non imponeva alcuna tassazione sull’estrazione del minerale, ma coloro che volevano avventurarsi in questo colossale lavoro per trasferire il pregiato tesoro doveva obbligatoriamente attraversare l’unica strada percorribile che attraversava la città, pagando pedaggi molto alti.
Ciò consentiva ai minatori di pagare le tasse solo quando erano riusciti ad estrarre il marmo senza alcun investimento di risorse iniziale. Così come allora l’attuale governo italiano non ha modificato la legge e le cave della zona restano private, l’estrazione non viene tassata, la città non ha nessun tipo di ricavo derivante dal marmo che, solamente al momento della sua vendita, contribuisce alla ricchezza dello stato.
LO SAPEVI CHE
Ma come avviene l’estrazione del marmo? A differenza dei primi esploratori oggi il marmo viene estratto con una procedura semplicissima: vengono fatti tre fori di 3, 6 o 9 metri tutti perpendicolari tra loro che si intersecano in un unico punto. All’interno dei tre fori, in modo sequenziale, viene fatto passare un sottile cavo di acciaio che viene fatto girare con l’adeguata pressione da una macchina che scorre su appositi binari. Il blocco viene così tagliato su tutti e tre i lati e si stacca dalla montagna. Considerando che l’intera catena delle alpi apuane è un unico blocco di marmo che si estende per 36 km, dall’impero romano ad oggi è stato estratto solo il 5% del minerale presente su questo territorio.
CURIOSITA’
Idetriti che non vengono utilizzati per la lavorazione del marmo derivanti dall’attività estrattiva sono una fonte preziosa. Fanno parte di tantissimi prodotti utilizzati in ogni tipo di settore industriale. Occorre sapere che il CIF, usato per pulire i sanitari, deriva totalmente dalla polvere di marmo. L’intonaco, le vernici, i coloranti, la carta, il dentifricio che usiamo quotidianamente per l’igiene orale, contiene polvere di marmo. Quando sentiamo una pubblicità sui dolci della Kinder o qualche caseificio che promuove formaggi con più alto contenuto di calcio occorre sapere che nella preparazione dell’alimento mescolano polvere di marmo; e se qualcuno ha un/a nonno/a che sta facendo una cura contro l’osteoporosi sicuramente sta assumendo pastiglie composte al 100% da polvere di marmo.
I grandi minatori di un tempo per sopravvivere al duro lavoro in alta quota e non essere costretti a rientrare tutti i giorni in paese erano soliti portare con se il pane e il grasso di suino lavorato in vasche di marmo e fatto stagionare a lungo tra il sale, l’acqua e le spezie locali. Il lardo non solo garantiva grande apporto calorico per affrontare le durissime giornate di lavoro ma era un prezioso strumento protettivo da spalmarsi sul corpo per proteggersi dal freddo in inverno e dai raggi solari d’estate. Queste sono le origini del Lardo di Colonnata, il prodotto che ha reso questo incredibile luogo famoso in tutto il mondo, una ricchezza povera che attrae migliaia di turisti ogni anno.
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