
Proseguiamo il nostro viaggio nella piazzaforte genovese di ponente. Su questi versanti, tra il 1881 e il 1895, vennero fortificati con una serie di dieci sbarramenti da Genova fino al confine francese. Alcuni erano caratterizzati da postazioni minori d’artiglieria a difesa delle tre fortificazioni principali: il Forte Lodrino al Passo del Giovo ligure, il Forte del Melogno e il Forte Bric Geremia.
Come arrivare
Per raggiungere il Forte Bric Geremia occorre uscire al casello di Masone dall’autostrada Genova-Alessandria e poi proseguire per il passo del Turchino dopo aver attraversato l’abitato di Masone. Attraversata la nuova galleria di valico, si svolta a sinistra per il Passo del Faiallo transitando davanti all’ingresso della vecchia galleria di valico. Proseguendo lungo la tortuosa strada di montagna, si raggiungono le vicini pendici meridionali del Bric Busa. Qui sorge il Sacrario delle vittime del Turchino in memoria dei 59 prigionieri italiani fucilati dai tedeschi il 19 maggio 1944 per rappresaglia in seguito all’attentato al cinema Odeon di Genova, dove vennero uccisi 5 soldati germanici.
Forte Bric Geremia
Una piacevole passeggiata di 15 minuti conduce ad 800 metri di quota sulle alture che controllano il vicino Passo del Turchino. Aggiriamo la vetta Bric Geremia e presto la vista si apre sull’omonimo forte edificato alla fine dell’Ottocento insieme al gemello Forte Aresci. Il suo aspetto è caratteristico in quanto si può distinguere dal paesaggio solo grazie alla grande facciata in pietra ricavata nel versante del monte. Tutto il resto della struttura è ricoperta da uno strato di terra che avvolge l’intera opera rendendola perfettamente mimetizzata con la sommità della montagna.
Ancora oggi il forte è circondato su tre lati da un doppio fossato, mentre sul lato della caserma è stato recentemente colmato. Alla fine del XX secolo la struttura era in completa rovina. Dopo un sapiente restauro, oggi si presenta nel suo aspetto originale. Una possente caponiera si erge sul piazzale prima dell’ingresso a difesa dell’entrata e della strada d’accesso. L’imponente facciata si presenta con i finestroni e il portale incorniciati dai mattoni rossi, mentre le piazzole di supporto dei 6 cannoni da 120mm e 2 da 90mm sono state ripristinate.
Superato il massiccio portone d’ingresso, un androne conduce al cortile interno dove un’ampia galleria prosegue verso la linea dei pezzi, mentre un cunicolo più stretto porta alla polveriera sepolta sotto il terreno e isolata da uno stretto corridoio che funge da intercapedine. L’interno della struttura ricavata nel ventre del monte, presenta un clima piuttosto rigido e durante i mesi più caldi spesso crea un effetto sorpresa ai visitatori.
Dalla sommità dello spalto si gode di un grandioso panorama sulla sottostante costa tra Voltri e Chiavari, mentre verso l’interno appaiono le creste montuose liguri con il versante orientale del Monte Beigua.
Ci passo spesso in quel tratto di Autostrada quando vado a Savona. Una tappa da fare sicuramente!