
Il nostro viaggio prosegue nel Marocco orientale, nella regione di Drâa-Tafilalet. Qui la provincia di al-Rashidiyya è attraversata dall’unica strada asfalta del Medio Atlante che collega Ouarzazate alle dune del deserto. Dopo infinite distese rocciose arriviamo nel tardo pomeriggio nell’oasi più famosa del Sahara. Benvenuti a Merzouga Desert Camp!
Ci attende il classico programma che affascina migliaia di turisti ogni anno. Dal campeggio tendato diverse spartane navette portano gli escursionisti alle porte del deserto sabbioso dove carovane di cammelli sono pronte a partire per solcare la cresta di maestose dune. Al calare della sera si rientra nel campeggio dove ci attende un’abbondante cena a base di Tajine. Quindi la serata prosegue sotto un bellissimo cielo stellato con spettacoli musicali intorno al fuoco. Ma la sveglia arriva presto per raggiungere la cima della duna più alta dove si assiste allo spettacolo dell’alba.
Erg Chebbi
Quando una famiglia benestante di questa zona rifiutò l’ospitalita a una povera donna e a suo figlio, Dio si offese e seppellì l’intera famiglia sotto cumuli di sabbia in una località che oggi viene chiamata Erg Chebbi. Così narra la leggenda delle dune che si ergono maestose sui villaggi gemelli di Merzouga e Hassi Labied.
Il turismo in queste zone sta vivendo un periodo di notevole espansione grazie a questo paesaggio desertico da sogno. In alta stagione autobus e fuoristrada sollevano grandi nuvole di polvere lungo le strade rocciose dell’hammada per raggiungere in tempo le dune all’ora del tramonto. Allo stesso modo stanno aumentando gli alberghi sul lato occidentale di Erg Chebbi. Dalle loro camere e terrazze la vista sulle onde del deserto è magnifica.
Malgrado la sua forma in continuo mutamento Erg Chebbi ha un’estensione di 28 km da nord a sud e può raggiungere i 160 metri di altezza. Le sue dimensioni possono apparire modeste rispetto alle distese di sabbia dell’Algeria, della Libia e della Namibia, ma vanta comunque di un paesaggio suggestivo. Le dune dalla tonalità rosa-dorata si ergono maestose sulla pianeggiante hammada nera e, man mano che il sole del pomeriggio si abbassa, assumono soprendenti sfumature di arancione, rosa e porpora.
Soggiornare a Merzouga
Con oltre 70 campeggi in prossimità del deserto sabbioso è fondamentale scegliere la struttura più ospitale e confortevole prima di prendere accordi definitivi per un’escursione a dorso dei cammelli. È sempre bene informarsi su alcuni aspetti fondamentali per programmare una buona esperienza: quanto è grande l’accampamento e quante persone ospiterà quella notte? Quanto dista il campeggio dalle dune? La guida parla inglese o lingue che conosco? E i cammelli, sono riposati?
Percorsi in sella troppo lunghi potrebbero non essere adatti a tutti. Occorre sapere che i cammelli affaticati o malati sono noti per gli improvvisi cambi d’umore, le brusche frenate e gli sputi fragorosi! Per chi volesse affrontare trekking di alcuni giorni è consigliato portare medicinali contro la cinetosi, l’amido di granoturco e del borotalco. I campeggi sono generalmente luoghi di aggregazione dove i turisti condividono tra loro esperienze vissute e programmi di viaggio. Chi cerca un soggiorno romantico sotto le stelle deve necessariamente informarsi sull’organizzazione della struttura prima di confermare la prenotazione.
I nomadi del deserto
Percorrendo la statale N13 che da Rissani conduce a Merzouga si possono notare ai lati della strada gli accampamenti delle popolazioni nomadi. Sono comunità berbere sempre più rare da incontrare, che vivono praticando l’arte della pastorizia, allevando capre e dromedari. Alcuni vivono all’interno di case abbandonate composte da fango e paglia, altri riposano dentro tende fatte di lana di dromedario e capra. Il fenomeno della siccità rende oggi queste civiltà sempre meno nomadi in quanto tendono a modificare il loro stile di vita rendendolo sempre più redditizio.
Sono organizzati in clan e difficilmente vivono da soli. Gli uomini si occupano di portare al pascolo il bestiame, mentre le donne hanno il compito di procurare acqua e cibo e prendersi cura dei bambini. Donne e uomini di solito alloggiano in tende separate. I ragazzi non vanno a scuola e fino a 6 anni non si allontanano troppo dal campo tendato. I più grandi aiutano la famiglia tramandando di generazione la loro cultura di vita. I nomadi quindi non hanno molte comodità ma acquisiscono fin da subito straordinarie capacità sociali, ormai estinte nella società moderna che conosciamo.
Incontrarli ci permette di conoscere il loro stile estremamente cordiale ad iniziare dai bimbi che circondano festosi gli ospiti senza mai essere opprimenti. Il loro carattere si basa sulla fierezza e l’orgoglio. Le donne invece sono tendenzialmente più silenziose concentrare a praticare l’arte della tessitura e dialogano solo quando è necessario. In questa vita non si conoscono barriere e l’accesso è garantito a tutti.
1 Trackback / Pingback