Monreale: il tesoro della cattedrale più bella d’Europa

Monreale: a pochi chilometri da Palermo nell'arte di una cattedrale arabo-normanna si nasconde il tesoro supremo della Sicilia

Monreale

In un contesto del tutto normale, circondato da strade di periferia, case ristrutturate e abbandonate, si nasconde un tesoro di rara fattura. Il Duomo di Monreale racchiude in se una sfarzosità unica e rappresenta lo stile delle tradizioni artistico-architettoniche arabe, normanne e bizantine.

Come arrivare

Monreale sorge tra le colline, dieci chilometri a sud-ovest di Palermo sulla SS186. Inghiottita tra i fatiscenti sobborghi di periferia può essere visitata con un’escursione di mezza giornata dalla città o come tappa sulla via di Segesta o Erice. Numerosi operatori propongono visite guidate in autobus ma è più facile e conveniente organizzarsi in proprio. Un taxi sarebbe il mezzo più comodo per raggiungere Monreale ma occorre tener presente che può essere difficile trovarne per rientrare a Palermo.

Se arrivate in auto lasciatela in uno dei parcheggi custoditi del borgo, alcuni hanno convenzioni con le trattorie e si può parcheggiare l’auto gratuitamente se si pranza nel locale indicato dal rispettivo gestore. Per chi preferisce il bus può prendere il 389 che parte ogni 25-60 minuti da Piazza Indipendenza, ad ovest del Palazzo dei Normanni, con un tempo di percorrenza di 30-45 minuti in base al traffico.

Come nasce Monreale

Monreale nasce grazie alla volontà del sovrano normanno Guglielmo II che voleva superare i magnifici edifici religiosi creati dai suoi predecessori. L’idea gli era venuta nel 1174 in sogno: la Madonna gli aveva rivelato la presenza di un grande tesoro accumulato dal padre nella riserva di caccia sulle alture di Palermo per costruire una chiesa meravigliosa.

Il motivo di una costruzione di tale livello in realtà si nasconde nelle relazioni politiche e religiose di quel periodo. C’era infatti una forte rivalità tra Guglielmo II e Gualtiero Offamilio, il potente arcivescovo inglese di Palermo che dettava legge sia in ambito laico, sia religioso. La costruzione di Monreale avrebbe portato quindi potere e rispetto a Guglielmo con la possibilità di reclamare un nuovo arcivescovato cedendo la monumentale chiesa ai Benedettini.

Dove Guglielmo avesse trovato le risorse per una chiesa tanto sontuosa rimane il più grande mistero di Monreale. Venne realizzata in soli 10 anni con tempi da record per il periodo storico. Basti pensare che un progetto di scala identica, come il Duomo di Orvieto, ha richiesto 350 anni di lavori. Si può quindi immaginare il numero incredibile di manovali e artigiani che hanno contribuito contemporaneamente alla costruzione di questo gioiello.

Il tesoro di Monreale

L’aspetto del duomo esternamente è imponente rispetto alle case che lo circondano. Tuttavia presenta i lineamenti dell’architettura normanna senza manifestare al visitatore la ricchezza che nasconde al suo interno. Il varco, sotto il porticato della navata laterale sinistra, porta i visitatori che entrano a scoprire in modo graduale la maestosità dell’opera che ricopre le pareti interne.

Col naso all’insù si arriva nella navata centrale completamente circondati da 2200 chili d’oro di prima qualità suddivisi in tasselli piccolissimi che formano un unico mosaico di 6000 metri quadrati. E’ un’opera talmente imponente che non si può minimamente paragonare ai famosi mosaici di Ravenna o alla Basilica di San Marco a Venezia. Sui transetti partendo dal lato destro in senso orario sono raffigurate le scene della Creazione, la Natività e la Passione. Mentre il grande rosone dell’abside centrale rappresenta il mezzo busto maestoso del Cristo Pantocratore sospeso sopra la tradizionale gerarchia di Madonna, Angeli e Santi.

Avvolte da questa bellezza riposano le tombe della famiglia di Guglielmo e le preziose reliquie. Il complesso è molto più ampio e lo si può notare percorrendo il camminamento sul tetto dopo aver affrontato 180 gradini. Aggirando il duomo si possono notare i giardini del monastero, il chiostro e un panorama d’eccezione che si apre sulla città di Palermo fino al mare.

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