Parco Naturale Regionale dell’Aveto: storia, curiosità e itinerari

Siamo in Liguria nel Parco dell'Aveto alla scoperta della natura che circonda questo territorio. I trekking, i luoghi storici e molto altro...

Santo Stefano d'Aveto

Il Parco dell’Aveto, situato nell’entroterra del Tigullio, tutela una delle zone più belle e significative dell’Appennino Ligure. Il territorio protetto conta poco più di 3000 ettari e interessa tre valli: la Val d’Aveto, la Val Graveglia e la Valle Sturla. Presentano ciascuna caratteri peculiari. Si passa dai paesaggi di alta montagna, pascoli ed estese faggete in Val d’Aveto ai prati contornati da castagneti e noccioleti della Valle Sturla. Il territorio della Val Graveglia invece èccostituito da un paesaggio rurale ben conservato a vigneti e, soprattutto, una grande varietà di rocce e minerali, quindi cave e miniere storiche da scoprire.

Il paesaggio del Parco così come lo vediamo oggi è il frutto di grandi movimenti tettonici e di eventi legati alle glaciazioni, che in un lontano passato interessarono queste zone. Le vette più alte del Parco sono il M. Aiona e il M. Penna e sono costituiti da rocce appartenenti al gruppo delle ofioliti conosciute comunemente come “rocce verdi”. Da Prato Mollo si può intraprendere uno dei percorsi didattici autoguidati realizzati dal Parco: il “Sentiero Ofiolitico“, un itinerario intorno al Monte Cantomoro specificamente dedicato agli aspetti geologici. I Monti Ramaceto e Zatta, dalla caratteristica forma ad anfiteatro, sono invece formati da rocce più recenti, di origine sedimentaria, quali arenarie e argilliti.

Prati di Amborzasco

TREKKING E TERRITORIO

Scarica la cartina qui e scopri tutti i percorsi didattici, i paesi e le escursioni che questo territorio offre. Sul sito in aggiornamento, potrete trovare alcuni suggerimenti:

Il parco dell’Aveto presenta una fitta rete di sentieri che si estende per circa 500 km su un territorio estremamente ricco. Costituisce uno dei distretti maggiormente ricchi di biodiversità di tutta la Liguira e sono numerose le attività che si possono praticare. Si passa dalle classiche passeggiate di montagna alle escursioni a cavallo e in MTB. La stagione invernale, condizioni climatiche permettendo, offre la possibilità di praticare sci di fondo con 20 km di piste battute, passeggiate con le racchette da neve, sci escursionistico e alpinistico. Da anni organizza marce non agonistiche e raduni di orientereering a livello regionale, nazionale e internazionale.

Tra le eccellenze del parco citiamo i laghetti glaciali all’interno della Foresta delle Lame e la Miniera di Gambatesa. Un tempo la Val Graveglia era sede dell’intensa attività mineraria per l’estrazione del manganese e il complesso di Gambatesa oggi ospita l’unico museo minerario della Liguria, visitabile con il trenino dei minatori. La presenza di maggior richiamo è sicuramente quella del Lupo. Recentemente è ritornato nelle valli del parco con alcuni individui grazie ad una lenta ma inarrestabile ricolonizzazione dell’Appennino.

Santuario della Madonna di Guadalupe

UN PO DI STORIA

I primi frequentatori del Parco dell’Aveto furono tribù provenienti dal fondovalle che già ai tempi del Mesolitico (7000 anni fa..). Le prime fonti scritte risalgono a documenti medievali, per lo più legati alla donazione di terre. Un documento del 1103 cita la chiesa di Pietra Martina a Villa Cella, dove fu fondato un monastero sull’antico percorso che da Borzonasca portava in Val d’Aveto. Durante la lotta partigiana il territorio del Parco fu il fulcro della Resistenza nel levante ligure; nell’aprile 1945 le divisioni partigiane parteciparono alla lotta finale di liberazione scendendo verso la riviera di Levante.

Al di là dei monumenti più celebri, il Castello Malaspina di S. Stefano d’Aveto (XII secolo) e l’Abbazia di Borzone dedicata a S. Andrea, che da soli meritano una visita, vanno citate altre notevoli opere d’architettura quali i numerosi campanili della Val d’Aveto (tra i più singolari quelli di Cabanne, di Rezzoaglio e di Magnasco)

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